Che misure hanno le cabine doccia grandi
Sappiamo bene come la doccia sia prediletta rispetto alla classica vasca nei progetti di ristrutturazione del bagno, che vedono prevalere l’ottimizzazione dello spazio, la funzionalità e uno stile di vita smart e dinamico che ha poco tempo per relax e benessere. Ma se la doccia è grande e accessoriata il discorso cambia e alla praticità si aggiungono comfort e bellezza e la sua presenza diventa il fulcro della composizione d’ arredo . Entriamo nel dettaglio e parliamo di aspetti pratici e dimensionali, necessari all’inserimento ottimale del piatto doccia in bagno:
dimensioni del piatto . Realizzato in ceramica o in materiali moderni e tecnologicamente prestanti, il box assume le misure più svariante, che vanno da soluzioni standard a quelle ultra personalizzate. La "taglia" extra large parte da una geometria rettangolare di 80x120 cm. Queste misure consentono libertà di movimento durante le azioni d’igiene quotidiana. Modelli più ampi vedono aumentare la larghezza sino a 90/100 cm. Ricordiamo che soluzioni più larghe risultano poco funzionali. Per la lunghezza possiamo optare per 140, 160, 180 o addirittura 210 cm (più grande di una vasca da bagno!). Performanti nelle versioni extra large sono soprattutto i prodotti realizzati in materiali innovativi e compositi;
altezza del box : una cabina doccia con tettuccio ha uno sviluppo da terra tra 210 e 230 cm; i pannelli in vetro che compongono il box possono invece essere personalizzati nell’altezza oltre che nella tipologia di apertura, risolvendo necessità spaziali particolari, come quelle di un bagno mansardato con soffitto di altezza variabile o ribassata. Solitamente però l'altezza del cristallo si attesta tra 185 e 195 cm.
Quale tipo di piatto e chiusura sono consigliati
Nel progetto d’arredo bagno, oltre a pensare a dove collocare la doccia e quale dimensione deve avere il box, dobbiamo assolutamente individuare tipologia di piatto e di chiusura della cabina. Analizziamo gli aspetti più rilevanti:
tipologia di installazione del piatto : in commercio troviamo modelli da appoggio (perfetti se si hanno problemi di scarico), da incasso (leggermente sporgenti da terra) e a filo pavimento , i più adatti per docce di grandi dimensioni. Questi non presentano elementi sporgenti e rendono il bagno perfettamente accessibile, essenziale, quasi invisibile all’occhio, perché il piatto è in continuità con il pavimento. Occorre però far attenzione alla corretta defluizione dell’acqua per evitare spiacevoli ristagni. Bisogna quindi eseguire bene l’impermeabilizzazione e calcolare con precisione pendenze e dimensioni della canalina di scolo. A livello estetico possiamo decidere di pavimentare il piatto utilizzando lo stesso rivestimento del bagno o un altro tipo di finitura antiscivolo, oppure decidere per una soluzione innovativa come quella proposta da Villeroy & Boch in foto, si tratta del piatto doccia in ceramica Subway Infinity , personalizzabile nelle misure e nei decori;
box doccia e lastre in vetro : da decidere in base alla tipologia di installazione del piatto, alla geometria della stanza e allo spazio disponibile. Per una doccia in versione big size si consigliano modelli walk-in , in cui non è presente una porta di chiusura ma solo un pannello fisso posto sul lato lungo con funzione di paraschizzi, oppure ante scorrevoli, più pratiche di quelle a battente, in quanto non ingombrano e si sovrappongono durante l’apertura, ideali sia nelle versioni di doccia in nicchia che in quelle con due pareti libere. Nella gallery proponiamo due modelli walk-in: la doccia collezione S6 di Arcom , dotata di braccetti e guarnizioni sicuri e robusti che con stabilità sostengono anche i vetri più grandi e il box doccia Vitrum di Disenia Ideagroup , con telaio nero materico, disponibile nella variante a uno o a due lati, con vetri di spessore 6 o 8 mm, altezza di 205 cm e tante alternative cromatiche sia per il vetro che per il telaio.
Dov'è meglio collocarla in bagno
Se si desidera ristrutturare il bagno inserendovi una grande doccia , dobbiamo fare i conti su dove posizionarla. I fattori da valutare sono diversi, vediamoli assieme:
il vincolo degli scarichi : se la doccia sostituisce una vecchia vasca, la collocazione degli scarichi renderà obbligatoria la posizione del piatto doccia sul sedime della vasca da bagno. Se si prevede invece di demolire il massetto esistente si potrà modificare l’ impianto idraulico ed avere maggiore libertà nell’organizzazione dello spazio;
la forma della stanza : un bagno di pianta quadrata agevola il posizionamento del box, che potrà essere posto senza problemi davanti ai sanitari. L’importante è ricordarsi di lasciare uno spazio libero frontale o laterale per appendere gli accappatoi, meglio ancora se occupato da uno scaldasalviette, per tenere sempre tiepidi i teli da bagno. Se il vano è lungo e stretto è necessario valutare bene la larghezza della cabina doccia al fine di lasciare uno spazio antistante per il movimento pari o maggiore di 60 cm. In questo caso la posizione potrebbe essere intermedia tra il lavabo e i sanitari, oppure in fondo al bagno;
la posizione di porta e finestra : contestualmente alla conformazione dello spazio è necessario tenere d’occhio dove sono collocate le aperture. I movimenti all’interno dell’ambiente devono essere i più fluidi possibili, quindi è bene valutare il raggio di apertura e l’ingombro della porta d’ingresso e dell’infisso esterno per evitare che questi impediscano il libero accesso alla doccia;
la doccia walk-in : un approfondimento in più merita questa tipologia, poiché è molto utilizzata per i piatti di grandi dimensioni. L’obiettivo è quello di evitare con la sua collocazione la fuoriuscita di schizzi d’acqua. Meglio dunque inserirla in fondo alla stanza lasciando l’ingresso sul lato lungo e proteggendo con la lastra di vetro la presenza di arredi o sanitari posti nelle immediate vicinanze. Se si preferisce usare questo tipo di doccia come elemento di passaggio tra lavabo (posto vicino all’ingresso a mo’ di antibagno) e water e bidet (collocati in fondo alla stanza), è necessario impiegare un piatto a filo pavimento (che non genera cambi di quota e ostacoli fisici) e due lastre di vetro fisse a protezione dei sanitari.
3 cabine doccia di grandi dimensioni
Abbiamo selezionato per voi tre cabine doccia grandi nelle dimensioni e innovative nel design e nella tecnologia, capaci di proiettarvi in un’oasi di relax e benessere. Sfoglia la gallery e segui le descrizioni per trovare la giusta ispirazione d’arredo:
Soul di Hafro Geromin è la cabina doccia multifunzione installabile in nicchia o ad angolo , disponibile nelle dimensioni 140x70/80/90 cm e 120x90, H cm 214. Elegante e dotata di cristalli temperati da 8 mm con profili cromati e chiusura scorrevole, mostra un soffione centrale raining accompagnato da soffioni verticali. Questo modello è accessoriabile con: cromoterapia, bagno turco, erogatore di vapore con aromaterapia e fitoterapia (per la versione Junior), display e telecomando;
Metis di Glass 1989 è la cabina installabile ad angolo , dotata di apertura a battente , proposta anche in versione “maxi” da 140x80 cm, H cm 207,4, oltre che nelle varianti standard più contenute. Ecco le sue dotazioni: miscelatore termostatico e doccetta, colonna doccia, getti lombari e cromoterapia, generatore di vapore, kit audio bluetooth, aromaterapia, piatto doccia in MineraLite e cristalli trasparenti da 6 mm. La finitura sui due lati a muro è realizzata in cristalli serigrafati color bianco coprente. Tra gli accessori troviamo il seggiolino con la stessa finitura del tettuccio (in HardLite);
Nexis di Novellini è la doccia multifunzione con apertura angolare scorrevole a due ante , realizzata con pannelli in vetro di spessore 8 mm e profili cromati, presentata nella dimensione 120x80 cm, H cm 209/216. Il comfort interno è dato da: erogatore di vapore con dispenser di aromi, idromassaggio verticale e sedile reclinabile in finitura legno, cromoterapia, sauna Hammam, radio e comandi touch. Personalizzabile è la finitura dei pannelli laterali, disponibile in diverse soluzioni cromatiche e materiche effetto legno.